La fibra di latte
La sua origine
Quella di realizzare della lana fatta di latte fu un’idea dell’ingegner Antonio Ferretti di Gavardo (BS), brevettata nel 1935 col nome di Lanital. Il Lanital fu in parte dimenticato a causa della nascita di nuovi tipi di fibre chimiche ottenute con polimeri sintetici, derivati dal petrolio, che scalzarono totalmente dal mercato il tessuto creato con la caseina. Questo fino a quest’ultimo decennio, durante il quale, grazie ad una rinata attenzione e sensibilità alla sostenibilità, è stato riscoperto e migliorato per tornare in auge nella fabbricazione di indumenti.
Principali caratteristiche
Idratante - è l'unica fibra esistente ad idratare e nutrire la pelle di chi la indossa, grazie agli amminoacidi del latte presenti nella fibra stessa.
Attività antibatterica - è naturalmente antibatterica. In particolare, presenta effetti antibatterici contro Escherichia coli e stafilococco aureo. La fibra, infatti, non permette il moltiplicarsi dei batteri al suo interno, lasciando una sensazione di freschezza per tutta la durata dell’indossatura.
Assorbe l’umidità - assorbe facilmente l’umidità ed è quindi particolarmente indicata per la realizzazione di biancheria intima, abbigliamento sportivo, tessuti per la casa, ma anche di tessuti tecnici.
Protezione naturale dai raggi UV - I test svolti dall’azienda produttrice hanno dimostrato che la fibra di latte è uno schermo naturale contro i raggi UV.
Dermatologicamente testata - è dermatologicamente testata per la compatibilità con la pelle e il corpo. Per la sua realizzazione vengono utilizzate solo materie prime naturali e rinnovabili ed è quindi priva di sbiancanti ottici componenti che possono creare un rischio ambientale.
Compostabile - è completamente biodegradabile, fornendo un contributo positivo all’ambiente non solo durante il ciclo di produzione ma anche per l’intero ciclo di vita.